Nuovo progetto progressive-jazz
L’ansia, tipica di ogni epoca, di affannarsi a trovare novità che possano stimolare l’interesse degli altri, trova spesso compimento in soluzioni apparentemente semplici.
Dopo anni di lavoro intenso, sempre gratificante, attorno all’affascinante mondo delle musiche da film, concretizzatosi con arrangiamenti da me curati in modo sempre più personale e non solo jazzistico, e con due cd (Celluloide-Sifare rec. 2012)(Mo’ better movies, 2017) ho deciso di affrontare un altro repertorio, completamente diverso dal precedente‼️
Ho pensato di arrangiare, in modo sempre molto personale, alcuni brani culto dell’universo del rock progressivo.
So bene di non aver intrapreso alcuna strada sconosciuta; le esperienze musicali in tal senso (anche da parte del mondo del jazz) sono numerose. Ma credo che un apporto fondamentale sia proprio quello del lavoro di riproposizione, attraverso arrangiamenti originali✍️, di una sonorità già di per sè coinvolgente e per un musicista, incredibilmente stimolante!
Finalmente riscopro, ad ogni nuovo studio su un brano e ad ogni nuovo arrangiamento ultimato, un gusto speciale nel suonare il pianoforte, che non è più centrato solo sull’improvvisazione, ma anche e soprattutto sul suo ruolo di “membro d’orchestra”, in continuo dialogo con gli altri strumenti. In più, è richiesta una certa dose di virtuosismo tecnico che non sempre nel jazz è così necessaria e che è comunque piacevole considerare!
Approcciando a brani storici dei Genesis, Pink Floyd, Jethro Tull, ma anche John Lord, New Trolls, ELP, ho capito che ogni steccato culturale e di genere diventa superfluo e quasi offensivo. Pezzi originali saranno pure presenti, perché la composizione è altrettanto importante per affermare la propria “voce”!
Insieme perciò con Luca Rizzo, Flavia Ostini e Riccardo Colasante, abbiamo dato vita a una nuova formazione pronta ad interpretare queste musiche senza tempo e meritevoli di tutte le attenzioni di solito riservate ad altri generi. Un grazie particolare, per la preziosa collaborazione nei campionamenti, a Fabio Bernardi, tastierista dal robusto passato prog-metal (River of Change, Kaledon), che ci aiuterà ad ottenere il giusto “colore” della nuova band!
All’epoca in cui nacque, il progressive era considerato sofisticato e ribelle e così noi lo vogliamo mantenere: un genere nobile (e impegnativo), nonché adeguato a tempi in cui si cerca a tutti i costi il nuovo! Anche nel…”vecchio”.
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